Nel 1213 San Francesco, in compagnia di frate Leone, si mosse in direzione della Romagna, giungendo al castello di Montefeltro (l’antico nome di S. Leo), dove l’8 maggio ricevette in dono da Orlando Catani – conte di Chiusi nel Casentino – il monte della Verna. E’ certo, inoltre, che San Francesco, nello svolgimento del suo “ministero itinerante” ha percorso più volte – come i pellegrini romei – la valle del Marecchia. Con itinerari sviluppati a partire dalle direttrice principale dell’Ariminensis.
Ripercorre tali itinerari, oggi, significa toccare le più suggestive località della Valmarecchia ( Rimini, Verucchio, S. Agata Feltria, Pennabilli, Pratieghi, Badia Tedalda) e delle alti valli di Metauro e Foglia (Carpegna, Il Sasso di Simone e Simoncello, S. Angelo in Vado, Mercatello sul Metauro, Figgiano di Borgo Pace, Parchiule/Acquaviva, Montecasale).
Nel Medioevo la viabilità era diversa da quella odierna, ma gli amanti del trekking, possono ritrovare – percorrendo il sentiero del CAI 00 (“Sentiero Italia”) – i vecchi tracciati ed i valichi appenninici di crinale (Alpe della Luna): il Passo delle Vacche, Lo sbocco Bucine, il Passo dello Spugnolo, il Passo di Viamaggio, il Passo di Frassineto. In tal senso, va sottolineato che il territorio dell’Abbazia dei Tedaldi è stato non solo crocevia di percorsi dei pellegrini romei e francescani da e verso l’adriatico in direzione degli eremi della Verna, del Cerbaiolo e di Montecasale, ma anche luogo di predicazione, fede ed ospitalità.
Il beato Andrea Dotti (1256 –1315), dell’ordine dei Servi di Maria, fu eremita presso il piccolo Eremo della Barucola (Vallucola), dove trovò spirituale raccoglimento anche il Beato Ranieri di Borgo S. Sepolcro ( ? – 1304), che a Cà Lupardi di Rofelle operò il miracolo della fonte.
A distanza di secoli, nel 1886 a Montelabreve (Monte Cabrenna ai tempi di S. Francesco), nasceva monsignor Ermenegildo Ricci, che in Cina fu missionario dal 1912 fino al martirio, nel 1931.
Gli itinerari che suggeriamo – con arrivo all’Abbazia di S. Michele Arcangelo di Badia Tedalda – toccano i principali luoghi spirituali di questo ampio territorio appenninico, facilitando la scoperta di luoghi talvolta ridotti a rudere (come nel caso del maestoso Palazzo dei Monaci, importante sede benedettina fondata anteriormente all’anno Mille), talvolta abbandonati (come la chiesa di S. Arduino, nel quasi diruto Castello duecentesco di Cicognaia), quasi sempre dimenticati dalle principali rotte turistiche: dal santuario della Madonna del Presale (purtroppo derubato delle sue opere) alla chiesa di S. Maria Assunta di Rofelle con il suo tipico campanile a vela (qui un tempo vi era un ospedale per i lebbrosi); dalla Pieve di Fresciano alle chiese di S. Tommaso a Montebotolino (entrambe con capolavori di scuola robbiana).
Si tratta, ovviamente, di suggerimenti di massima. Ciascuno è libero poi di organizzare il proprio cammino o la propria escursione (sono itinerari che volendo si possono percorrere anche in bici, in moto o in auto sfruttando le varie strade di collegamento). Inoltre, per chi volesse disporre di un mezzo di appoggio per il rientro al proprio mezzo (dato che si tratta di percorsi lineari e non ad anello), si può chiedere ala Pro Loco: prenotando con un certo anticipo è possibile ricevere tale servizio. E in ogni caso, prima di avventurarsi sui sentieri si raccomanda di chiedere aggiornamenti sullo stato di percorribilità degli stessi alla Pro Loco.
- Passo di Viamaggio – Palazzo dei Monaci – Vallucola (Eremo della Barucola ) – Monte Viale – Badia T.
- Fonte di S. Francesco a Figgiano di Borgo Pace – Le Colubraie – Montelabreve – Santuario della Madonna del Presale – Badia T.
- Pratieghi – Caprile – Pieve di Fresciano – S. Tommaso di Montebotolino – S. Maria di Rofelle – S. Patrignano – Badia T.
- Passo di Frassineto – Arsicci – Svolta del Podere – Cocchiola – Tramarecchia – Badia T.
- Cicognaia – Bascio – Gattara – Rofelle – Ranco – S. Stefano – Badia T.